Ripopolamento ittico sul Torrente Gesso a Valdieri come “compensazione ittica” di lavori in alveo
Il giorno mercoledì 2 agosto si è svolto a Valdieri (CN) un importante ripopolamento di trote marmorate sul Torrente Gesso all’interno della riserva e progetto ambientale denominato IL GESSO DELLA REGINA gestito con la collaborazione delle due associazioni “Pesca Promotion ASD” e “A.S.D. S.P.S. GAMONDIO”.
Questa attività di ripopolamento è stata concepita come una “compensazioni ittica” post lavori in alveo eseguiti sul Torrente Gesso per la realizzazione di un intervento di consolidamento spondale e di ripristino del tracciato della strada comunale Roaschia Molino (che è anche pista ciclabile che da Cuneo porta ad Entracque) che era franata durante l’evento alluvionale del settembre del 2011.
Grazie a dei fondi residuali ed ancora disponibili della ormai terminata “Comunità Montana delle Alpi del Mare” è stato possibile realizzare un’importante infrastruttura che era attesa dalla comunità escursionistica molto attiva della zona per riportare in funzione questo bellissimo percorso spezzato da ormai 5 anni.
Come concessionari della riserva siamo stati coinvolti in maniera attiva dal Comune di Valdieri per dare un utile contributo a far si che questo lavoro lo si realizzasse nella maniera migliore in termini ambientali e nello specifico per la comunità ittica che all’interno di questa asta, dopo 6 anni di gestione molto attenta ed oculata, è diventata un santuario per i salmonidi e nello specifico per la Trota Marmorata (salmo trutta marmoratus) e lo Scazzone (Cottus gobio) entrambe specie della Direttiva Habitat (Direttiva n. 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche).
Purtroppo si deve constatate che, generalmente, attività così impattanti per l’ecosistema acqua diventano anche un flagello ambientale per il futuro dell’asta interessata all’intervento stesso e questo per vari motivi. Ma alla base di tutto c’è la incapacità e la poca sensibilità ad interpretare le esigenze ambientali del fiume… Questa è una manchevolezza che dipende da una scarsa cultura ambientale che deve essere contrastata specificatamente dagli Enti del territorio che spesso anche loro, che dovrebbero esserne i garanti, ignorano a pie pari!!!!!
Nel nostro caso le cose sono andate, fortunatamente, in maniera differente grazie ad un coordinamento che si è riusciti ad avere con tutti gli attori dell’iniziativa, quindi con i progettisti e la DL, con l’impresa appaltante, con il Comune, con la Provincia di Cuneo, Ufficio Pesca, con la Regione Piemonte, Ufficio Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo e con gli uffici stessi della Comunità Montana, tutti molto disponibili a far si che si facesse il meglio anche per questo “piccolo” argomento che per molti è poca cosa se non un insignificante fastidio.
Il problema era anche che i lavori, non prorogabili, dovevano realizzarsi in pieno “periodo di frega” che è il momento della riproduzione naturale dei salmonidi (in tutt’Italia va dalla prima domenica di ottobre all’ultima domenica di febbraio) e nel nostro caso il punto interessato è una zona molto sensibile del tracciato del Gesso.
I letti di frega poi, sono i “nidi” degli avannotti che, fino alle morbide primaverili, sono luoghi da non toccare…
Su questo argomento la legge regionale del Piemonte (L.R. 37/06 art. 12 oltreché il Regolamento della Provincia di Cuneo approvato con Delibera di Giunta Provinciale n. 375 del 04/09/2007) è molto chiara a tal riguardo e con il nuovo “Piano Ittico Regionale”, approvato a settembre 2015, la massima salvaguardia di questi luoghi sensibili è ancora più rafforzata: si impone il recupero dell’ittiofauna da trasferire prima della messa in asciutta del tratto di torrente e quindi dei lavori in altri luoghi sicuri e non oggetto di intervento – si salvano i pesci reimmettendoli al di fuori dell’area di lavoro - e, a lavori finiti, in base alla “tabella delle compensazioni ittiche” specifica dell’area di riferimento, si deve effettuare un ripopolamento per ricolonizzare l’asta manomessa così da riportarla come “ante operam”.
Si è quindi incaricato un professionista ittiologo (come da obbligo di legge), che nel nostro caso è stato l’ottimo Dott. Alessandro Candiotto (assistito dai numerosi volontari del nostro sodalizio) che ha effettuato, con ripetuti passaggi di elettropesca, due recuperi della fauna ittica: il primo - prima dei lavori - (ad inizio marzo con la neve protagonista della scena del paesaggio) e il secondo (a fine marzo) prima di riaprire il canale in battuta sulla prismata finita: il risultato è stato che, in totale, sono stati recuperati 1327 pesci di cui il 60 % erano scazzoni e il 40 % trote (la maggioranza delle quali marmorate e suoi ibridi, quindi oltre il 70 % di specie in Direttiva Habitat. Tale risultato (la “Relazione di recupero della fauna ittica” la si può richiedere tramite il sito www.flyfishingvaldieri.it) ha poi fornito il dato per la compensazione ittica”.
Così si è proceduto a ripopolare il torrente della Regina Elena di Savoia in una giornata di festa dove i protagonisti sono state sia le trote (circa 1.300 trotelle marmorate 9/12 cm provenienti dal incubatoio locale dell’Azienda Agricola Marco Borroni ) ma anche i bambini della “Estate Ragazzi” di Valdieri….. Che dire….. Per fortuna ci sono ancora delle persone che hanno a cuore l’Acqua che scorre… Il sangue della terra, o meglio i suoi reni se la terra la vogliamo considerare, a buon ragione, come un corpo vivente….. I torrenti e i fiumi non sono solo gli scarichi e i fastidi del mondo civilizzato, che fanno gola solo perché si prestano ad essere intubati o usati come terminale del ciclo urbano…. L’acqua fresca di sorgente è una primaria risorsa da salvaguardare e preservare!!!!
I pesci sono uno degli anelli finali della biodiversità dell’acqua e dove c’è la riproduzione naturale vuol dire che l’ambiente acquatico è integro…. Questo non è un miracolo della natura ma la normalità…. Non meravigliamoci di questo ma mettiamoci in allarme dove questo non succede…. In questi casi di grave criticità ambientale la colpa è solo dell’UOMO che sta sbagliando tutto!!!!!!! |